“Per una coda de bacca all’Amatrice gemmo….!!!”…
tutto lo lor contado bruciambo e tardembo,
la roba che recambonegiammai non la rendembo…!!!
Con queste parole della sua Cronaca aquilana rimata, il cronista e poeta locale Buccio di Ranallo della prima meta del XIV secolo riporta alla nostra memoria uno dei più violenti e drammatici scontri avvenuti tra le cittadine di Aquila e Amatrice.
“Quando dai la mano a n’amatricianu, te recunti li diti”. Questo modo di dire è usato nelle frazioni, probabilmente legato agli adempimenti amministrativi cui
erano tenuti i proprietari terrieri: ad esempio, le questioni legate all’ammasso.